Avanti. C’è posto in questa bagnarola.

Sveglia presto questa mattina per l’imbarco. Partenza prevista per le 9. Ma bisogna essere lì almeno per le otto e pagare dazio.

Ci aspettano 2 orette di navigazione per arrivare al porto di Porvenir. Lasciamo il porto di Punta Arenas sotto un pallido sole……

 

Da lì, una strada sterrata ci porterà fino al confine Argentino. 

A metà strada prendiamo una piccola deviazione che ci porta alla baia dei pinguini 🐧 🐧 Rey.

Il pinguino reale è alto in media intorno ai 95 cm per un peso che va dai 9 ai 15 kg. Le piume della testa sono nere, sulle ali ed il dorso grigio scuro. Le parti inferiori del corpo sono bianche e la parte alta del petto va dal giallo all’arancio.

Il becco è nero ed arancio, abbastanza lungo. Nella zona auricolare le piume formano una macchia allungata giallo-arancio. Le zampe sono di colore scuro. Gli individui giovani si distinguono per il colore più pallido delle macchie auricolari e più scuro per le zampe. 

Qui vengono a riprodursi questi simpatici animali.

La strada scopre abbastanza bene costeggiando l’oceano.

Poi…..arriva la sorpresina di oggi.

Arrivati al confine cileno, ci viene detto che i dipendenti sono in Paro (sciopero) e che verranno aperte solo delle “finestre” entro le quali lasceranno passare le persone.

Ah benon. Sono le 15.10. La finestra si aprirà alle 16.

Passiamo indenni il primo funzionario che ci ritira il visto cileno e ci mette il timbro di uscita dal paese.

In teoria, ora, basterebbe un unico timbro sui documenti della macchina, per lasciarci passare. E invece nada. Ci danno un foglietto con un numero. Aspettiamo. Alle 16 aprono gli sportelli e inizia il mercato del pesce. 2. 10. 18. 34 e finalmente esce il 37. Il nostro. Arriviamo allo sportello, diamo i documenti e l’impiegato ci mette 15 secondi per timbrare tutto il timbrabile.

Possiamo passare. Ma il bello arriva nel lato di frontiera della Argentina. Il sistema informatico si è bloccato. Mavaffanculo. Ops, scusate il francesismo. Attendiamo fiduciosi e alle 17 riusciamo a ripartire. La burocrazia è il vero nemico.

Uffa che 🎾🎾🎾🎾. E si riparte.